sommario
EDITORIALE
di Riccardo Cascioli
PRIMO PIANO
Rerum novarum. Il vero rimedio ai mali sociali
Nella Rerum novarum i capisaldi della Dottrina sociale
di Giampaolo Crepaldi
Le "altre" encicliche sociali di Leone XIII
di Stefano Fontana
Aeterni Patris la soluzione tomista ai mali sociali
di Luisella Scrosati
Un Leone, un programma
di Diego Benedetto Panetta
MORALE
Mali assoluti astenersi casuisti
di Tommaso Scandroglio
STORIA
Bellarmino ne sapeva una più di Galileo
di Giorgio Enrico Cavallo
PRECI LEONINE
"Difendici nella battaglia"
di Stefano Chiappalone
TERRA SANTA
Nel luogo del Battesimo di Cristo
di Carlos Diego Pereira
DEVOZIONE
Il Sacro Chiodo di Colle di Val d’Elsa
di Stefano Bimbi
VITA CRISTIANA
L’occhio e l’orecchio: il dovere di stato
di Corrado Signori
SPIRITUALITÀ
Frassati, la santità è giovane
di Angelo Bellon
Editoriale
DA UNA RIVOLUZIONE ALL’ALTRA
di Riccardo Cascioli

«Papa Leone XIII, con la storica Enciclica Rerum novarum affrontò la questione sociale nel contesto della prima grande Rivoluzione industriale. Oggi la Chiesa offre a tutti il suo patrimonio di Dottrina sociale per rispondere a un’altra rivoluzione industriale e agli sviluppi dell’intelligenza artificiale, che comportano nuove sfide per la difesa della dignità umana, della giustizia e del lavoro». Così, appena eletto, Papa Leone XIV ha spiegato ai confratelli cardinali il motivo della scelta del suo nome e nello stesso tempo ha indicato la priorità della Chiesa in un mondo che vive una nuova grande rivoluzione senza peraltro avere risolto i problemi creati dalla prima.
Non deve sfuggire la consapevolezza che Papa Prevost ha della complessità e dell’enormità della sfida antropologica che l’attuale rivoluzione digitale comporta, tenendo anche conto che la volontà di eliminare Dio dal mondo degli uomini, così lucidamente denunciata da Leone XIII e tipica della modernità, oggi si è profondamente radicata soprattutto nelle società occidentali e ha contaminato anche la Chiesa.
Il Primo piano che vi offriamo in questo numero della Bussola mensile, nel dare una chiara idea della grandezza del magistero di Leone XIII, della sua capacità di leggere i profondi cambiamenti dell’e- poca e di darvi una risposta cattolica, secondo Dio, aiuta perciò a comprendere anche la sfida che sta davanti all’attuale Pontefice. Ma non solo davanti a lui: tutti noi, per il fatto stesso di vivere in questa società, siamo sfidati nella fede dalla realtà. Non è argomento per addetti ai lavori, è la condizione di vita di ciascuno. Così come la modernità ha trasformato il modo di concepire la vita personale, la famiglia, l’educazione, e la transizione dal mondo agricolo al mondo industriale ha ugualmente impattato sul lavoro e sulla vita quotidiana, così oggi la rivoluzione tecnologica ha influenza su tutti gli aspetti della nostra vita e, di conseguenza, sulla società intera.
Il «patrimonio di Dottrina sociale» non è una serie di princìpi astratti calato chissà da dove e da ap- plicare nelle varie situazioni, ma sono dei criteri che nascono dalla vita vissuta negli ambiti socia- li alla luce della fede e della Rivelazione di Dio. Si tratta cioè di verità incarnate, è una materia viva. In questo senso si può parlare di Dottrina sociale come di annuncio di Cristo nelle realtà temporali. Dopo un periodo di oblìo e dopo gli ultimi anni in cui si è messa l’etichetta di Dottrina sociale del- la Chiesa a prassi e ideologie mondane che con il cristianesimo nulla hanno a che vedere, si può sperare che questo Pontificato torni a riflettere sulla società attingendo al vero patrimonio magisteriale della Chiesa.