sommario

EDITORIALE

di Riccardo Cascioli

PRIMO PIANO

Verso «l'unico ovile di Cristo»

La luce del dogma
di Hermann Geissler

La legge della crescita
di Luisella Scrosati

Newman, uomo della Verità
di Paolo Gulisano

MORALE

L'ottimo (a volte) è nemico del bene
di Tommaso Scandroglio

INTELLIGENZA ARTIFICIALE

Le lettere di Berlicche 2.0
di Stefano Bimbi

DOTTRINA SOCIALE

La guerra demografica
di Stefano Fontana

LITURGIA

Signore, pietà... delle parole mal tradotte
di Nicola Bux

STORIA

La Papessa: sotto il mito niente
di Giorgio Enrico Cavallo

TEOLOGIA

In che modo lo Spirito Santo sceglie e guida il Papa?
di Mauro Gagliardi

Editoriale

Cercare la Verità

di Riccardo Cascioli

Riccardo Cascioli

Quando ci troviamo davanti a figure come san John Henry Newman viene naturale percepirne sicuramente la grandezza, ma si fa anche fatica a capire i contenuti di questa grandezza, perché i suoi testi non sono di immediata lettura, soprattutto per noi ormai diseducati a riflettere sull’esperienza e più familiari con il pensiero breve che suscita emozioni. E la sua proclamazione a dottore della Chiesa rischia di sancirne in modo irreversibile la distanza.
Il primo piano che presentiamo in questo numero invece colma questa distanza, aiutandoci a percepire il cardinale Newman come un nostro compagno di viaggio, una guida sicura nel cammino della vita. “Cercatore della Verità” era stato infatti definito da Pio XI e non può non essere questo il senso del nostro camminare terreno. Siamo “fatti per la Verità”, come recita infatti il motto inscritto nella testata della Bussola Quotidiana, e tutto ciò che non aiuta a questo fine è una perdita di tempo.

San John Henry Newman ci insegna che quella Verità per cui noi siamo fatti, che è ciò che dà significato alla nostra vita, non è un qualcosa di ignoto da cercare “andando come a tentoni”, ma è una Persona, è Cristo, che si fa presente a noi attraverso la Chiesa. E allora il cercare diventa un’avventura alla scoperta di tutte le implicazioni della signoria di Cristo, la realtà una continua sfida ad approfondire le ragioni della nostra fede. Anche quando ci porta a delle scelte difficili, che ci espongono alle incomprensioni non solo del mondo ma anche dei fratelli nella fede.
Newman lo ha sperimentato nel suo viaggio dall’anglicanesimo al cattolicesimo, e non solo, ma è ciò che inevitabilmente capita a chiunque ami la Verità sopra ogni cosa, nelle cose piccole o in decisioni clamorose.
Ci fa vedere anche che il permanere nella Verità non è una forma di ostinazione intellettuale, come quella di un ricercatore che si ostina a difendere la sua ricerca, frutto del lavoro di una vita, anche a fronte di evidenze contrarie. E l’apologetica non è una difesa d’ufficio della Chiesa cattolica fino al punto di censurarne degli aspetti per far valere le sue ragioni. Al contrario è fare i conti con tutti i fattori della realtà per far emergere con più chiarezza il divino nelle cose terrene, per far risplendere tra gli uomini quella Verità che non è frutto delle nostre azioni, ma una Grazia che ci è accaduta e che dobbiamo solo riconoscere e testimoniare.

In questa prospettiva, anche la dottrina e i dogmi smettono di essere un ostacolo, quell’aspetto della Chiesa che al cattolico di oggi fa venire l’orticaria solo a sentirne pronunciare il nome. La testimonianza di san John Henry Newman ci aiuta invece a percepire dottrina e dogmi come insostituibili sostegni al nostro cammino nella vita, come guard rail che segnano la strada da percorrere e ci impediscono di precipitare nel burrone.
Allora vale davvero la pena fare un piccolo sforzo per comprendere l’opera di Newman, i benefici che ne avremo lo ripagheranno ampiamente.