Sommario

EDITORIALE

di Riccardo Cascioli

PRIMO PIANO

750 anni e non sentirli

La filosofia dell’essere (e dell’Essere)

di Stefano Fontana

Non c’è teologia senza fede

di Luisella Scrosati

L’inizio del pensiero

di Gianluca Trombini

Fondamento sicuro del Magistero

di Giorgio Maria Carbone

Tommaso tradito: dal concordismo a Rahner

STORIA

Quando l’anno iniziava il 25 marzo

di Maria Luisa Ceccarelli Lemut

ARTE

Una tavola rotonda per l’Ultima Cena

di Maria Gloria Riva

SCIENZA E FEDE

Lejeune: uno scienziato per la vita e per la verità

di Aude Dugast

VITA CRISTIANA

Cattolici erranti in cerca di parrocchia

di Stefano Bimbi

LITURGIA

Comunione in mano: eccezione diventata regola

di Roberto Lanzilli

SPIRITUALITÀ

L’infanzia spirituale: la santità a portata di mano

di Claudio Dalla Costa

Editoriale

Risurrezione

di Riccardo Cascioli

Riccardo Cascioli

Se Cristo è risorto – ed è veramente risorto – allora…». Allora il cristianesimo è vero, l’istituzione della Chiesa è vera, tutta la storia del mondo ha un senso e una finalità precisa. Così si esprimeva Giorgio La Pira, sindaco di Firenze dal 1951 al 1965 (con brevi interruzioni), in ogni occasione, ecclesiale o civile che fosse. Il “sindaco santo” (così è stato chiamato) proponeva questa ipotesi – che per lui era una certezza – a chiunque incontrasse: dai poveri a cui distribuiva il pane nella chiesa di San Procolo ai grandi della terra, dal presidente sovietico Nikita Kruscev ai presidenti israeliano Ben Gurion ed egiziano Gamal Abdel Nasser. Quella che proponiamo in quarta di copertina è solo una delle tante declinazioni di questa certezza: se Cristo è risorto cambia davvero tutto, dal modo di concepire la mia vita alla storia del mondo. Non si tratta semplicemente di avere un’opinione originale, ma di vivere una vita totalmente diversa; perché tutto improvvisamente acquista un significato, tutto si ricompone in un’unità e in un fine in cui tutto è compreso, tutto è redento. E fatalmente ci si scoprirà lontanissimi dalla mentalità del mondo, preoccupati piuttosto di far sì che il mondo vada secondo la legge di Dio. O, per usare un’altra immagine cara a La Pira, costruire la Gerusalemme terrena a immagine della Gerusalemme celeste.

In questo mese che culmina nella celebrazione della Risurrezione di Gesù, si tratta di una consapevolezza da riacquistare. Perché la Pasqua non sia soltanto una parentesi spirituale, più o meno gratificante, ma se ne colgano tutte le implicazioni. In fondo, è proprio da questa consapevolezza

che è nata la civiltà cristiana: dalle istituzioni politiche alla cultura, dall’arte alla liturgia, tutta la realtà nel Medioevo è stata informata dal riconoscere che Gesù Cristo è l’alfa e l’omega della storia o, per dirla con san Giovanni Paolo II, che «Cristo è il centro del cosmo e della storia». Questo è anche ciò che rende il cristianesimo affascinante: non già una spruzzata di buoni sentimenti e di richiami etici che servono solo a far digerire la mentalità del mondo; non un rifugio spirituale e intimista per sentirsi buoni e di esempio agli altri; ma una esperienza di vita totalizzante che coinvolge tutte le dimensioni della persona e tutta la realtà che si incontra.

Un problema oggi nella Chiesa è proprio il prevalere di una concezione rattrappita della fede, incapace di giudicare la vita personale così come i fatti del mondo alla luce di Cristo. Si tratta in fondo di una concezione “politica” della fede e della Chiesa. È un problema che aveva ben chiaro anche san Giovanni Paolo II, quando avvertiva che «una fede che non diventa cultura è una fede non pienamente accolta, non interamente pensata, non fedelmente vissuta». Che questa Pasqua sia l’occasione per crescere nella consapevolezza della novità che la Risurrezione di Gesù porta nella nostra vita.