Sommario

EDITORIALE

di Riccardo Cascioli

PRIMO PIANO

L’Europa di Benedetto... e di Cirillo e Metodio

Il mosaico dei cristiani d’Oriente

di Luisella Scrosati

La Chiesa respira con due polmoni

di Cyril Vasil’ SJ

Tentati dall’ortodossia

di Robert Royal

Gli uniati, fedeli a Roma fino alla morte

di Giovanni Codevilla

MORALE

La verità sull’amore coniugale

di Roberto Marchesini

GUERRA CULTURALE

L’insidia della Neolingua

di Guido Vignelli

ANTROPOLOGIA

Fuori cattolici, dentro pagani

di Riccardo Cascioli

DOTTRINA SOCIALE

Preti “sociali” allo sbaraglio

di Stefano Fontana

VITA CRISTIANA

Se la pastorale si perde per strada

di Stefano Bimbi

SACRAMENTALI

Nel nome del Padre...

di Marco Begato

SPIRITUALITÀ

Consigli per non farsi mandare... al diavolo

di Gilles Jeanguenin

Editoriale

La via di Cristo

di Riccardo Cascioli

Riccardo Cascioli

Nel mentre guardiamo alle Chiese cristiane dell’Oriente europeo, nel mese dedicato alla preghiera ecumenica, non possiamo non pensare alla guerra in corso tra Russia e Ucraina e alle ferite ulteriori che porta al rapporto tra cristiani. Il Primo Piano che in questo numero dedichiamo proprio alla discendenza dei Santi Cirillo e Metodio mette in evidenza la variegata mappa delle comunità cristiane – cattoliche e non –, la complessità dei loro rapporti ma anche la necessità di un cammino che riporti l’Europa a respirare con due polmoni, per usare l’espressione cara a San Giovanni Paolo II. Proprio questa necessità fa intuire la gravità del protrarsi della guerra: non solo per le vittime e le tragiche conseguenze sulla popolazione – che già sarebbe più che abbastanza – ma anche nella prospettiva del rapporto tra cristiani. La guerra russo-ucraina ha da subito frantumato le Chiese ortodosse ma ha anche raffreddato i rapporti tra Patriarcato di Mosca e Santa Sede; e ha anche creato tensione, al di là delle dichiarazioni di facciata, tra Santa Sede e Chiesa greco-cattolica in Ucraina, che si è sentita poco ascoltata e ancor meno capita da Papa Francesco. Ancora una volta, dunque, le divisioni politiche provocano una divisione spirituale, segno della debolezza delle Chiese cristiane che subiscono il mondo anziché illuminarlo con la luce della Verità.

Anche da noi, tra cattolici, nel guardare a quello che accade a Oriente appare evidente come sia la politica a determinare il giudizio e non la fede, come dovrebbe essere.

Per tutti valgano allora le parole che il metropolita Antonij rivolse ai suoi fedeli in Cecoslovacchia dopo che nell’agosto 1968 i carrarmati sovietici soffocarono la Primavera di Praga, e che la rivista La Nuova Europa ha riproposto nel giorno dell’invasione russa dell’Ucraina: «… ci troviamo davanti a un’immagine che facciamo molta fatica a comprendere e ancor di più a mettere in pratica: l’immagine di Colui che ha voluto essere unito sia con chi ha ragione, sia con chi è colpevole, che ha abbracciato tutti con un unico amore, l’amore dei patimenti in croce nei confronti di alcuni, e l’amore gioioso, ma sempre crocifisso, nei confronti di altri. Ora nelle coscienze di molti campeggia l’immagine dell’ira, e in questa immagine si scelgono alcuni e si escludono altri; nell’esperienza della giustizia, della comprensione e della compassione i cuori umani scelgono alcuni e maledicono altri. Ma questa non è la via di Cristo e neppure la nostra via: la nostra via consiste nello stringere gli uni e gli altri in un unico amore, nella consapevolezza e nell’esperienza dell’orrore (…) Ricordiamo che Cristo non ha scelto; Cristo è morto perché i giusti sono perseguitati e perché i peccatori si perdono».