Sommario
EDITORIALE
di Riccardo Cascioli
PRIMO PIANO
Per l’eternità
I novissimi. Il mondo che verrà
di Luisella Scrosati
Morte
di Stefano Chiappalone
Giudizio
di Giulio Meiattini
Inferno
di Luisella Scrosati
Paradiso
di Riccardo Barile
FILOSOFIA
Étienne Gilson, maestro di realismo
di Stefano Fontana
STORIA
La società contro Dio, il sogno (fallito) di Lenin
di Giovanni Codevilla
BIOGRAFIA
L’esorcista che smascherava il demonio a colpo d’occhio
di Alberto Castaldini
SPORT E FEDE
Allenarsi per il cielo
di Tommaso Scandroglio
AGIOGRAFIA
Carlo Acutis, un destino scritto nei cieli
di Costanza Signorelli
VITA CRISTIANA
La fede non va in vacanza
di Stefano Bimbi
SPIRITUALITÀ
Un libro per l’estate
di Giorgio M. Faré
Editoriale
Riapriamo il cielo
di Riccardo Cascioli
A qualcuno potrebbe sembrare di cattivo gusto mettere a tema, nel numero estivo della Bussola mensile, la morte e ciò che ci aspetta nell’aldilà. O almeno, una pessima scelta di marketing, visto che l’estate è per antonomasia il periodo della spensieratezza, dello svago, del riposo dagli affanni della vita quotidiana, della vacanza.
E non è certo per il gusto di essere controcorrente che abbiamo scelto l’approfondimento su questo tema. Ci sono invece due motivi ben precisi. Il primo è che, malgrado nella nostra società «tutto cospira a tacere di noi», come scriveva Rainer Maria Rilke, le domande più vere sulla vita non vanno in vacanza.
La necessità di un significato da dare a ciò che accade e che ci accade, comprese le vacanze, è insopprimibile. E la domanda si fa ancora più urgente quando la vita ci mette con le spalle al muro: una malattia, un lutto improvviso, la disoccupazione, e così via, tutti eventi che non conoscono ferie. Ma anche quando le cose vanno “bene”, secondo la mentalità del mondo, resta in fondo all’anima un vuoto che tutti i beni immaginabili non riescono a colmare. Abbiamo bisogno, tutti, di qualcosa che ci faccia alzare lo sguardo, di qualcuno che ci salvi, che risponda a quel desiderio di infinito che non può esaurirsi nell’orizzonte terreno. «Signore, dove andremo? Tu solo hai parole di vita eterna» (Gv 6,68): così, messi alle strette dalle circostanze, gli apostoli confessano il motivo ultimo dell’attrazione di Gesù. E dopo duemila anni, quel riconoscimento è più attuale che mai, più necessario che mai.
Il secondo motivo è che anche nella Chiesa si è persa questa consapevolezza, nella predicazione e nella vita quotidiana. Sono pochissimi i sacerdoti che ancora parlano della vita eterna, che la indicano come criterio per il nostro agire. I pastori, purtroppo, sono i primi ad avere chiuso il Cielo: parlano volentieri di accoglienza, inclusione, immigrati, ecologia, pacifismo, intervengono perfino sulle riforme politiche; ma guai a ricordarci per cosa siamo fatti, qual è – anzi Chi è – la risposta al nostro desiderio di infinito. L’annuncio cristiano ridotto a una serie di indicazioni per migliorare il mondo, la fede a un impegno socio-caritativo per risolvere i problemi del pianeta, i Dieci comandamenti scambiati con l’Agenda Onu 2030.
Dobbiamo perciò riappropriarci di questo tesoro prezioso che sono i Novissimi, dobbiamo tornare a interrogarci sul nostro destino, abbiamo bisogno di meditare sulle verità ultime per dare un senso alla nostra vita quotidiana. E al proposito sarà importante anche riprendere alcune letture spirituali fondamentali che hanno cresciuto tante generazioni di santi. E che riproponiamo in un articolo in questo numero. Per fare sì che l’estate sia davvero un momento ricreativo.
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